Ristorante: i 10 + 1 errori che il Galateo non ammette

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Ecco 10 errori + 1 da non commettere al ristorante se si vuole pranzare con Mattarella.

 

1) Far entrare prima la donna

Deve sempre entrare prima l’uomo e giunti al tavolo il posto migliore spetta
alla donna: il più comodo oppure quello che guarda alla sala.

 

2) Dire “cin-cin” per brindare

Il brindisi è un momento delicatissimo secondo il galateo.
Prima di tutto non bisogna toccare il bicchiere altrui perché il tintinnare di
bicchieri è considerato un gesto poco elegante.
E mai e poi mai dire “cin-cin”! Queste due paroline hanno origine cinese e
derivano da q ng q ng (ch’ing ch’ing) che significa “prego prego”.
Questa formula era usata dai marinai di Canton come saluto cordiale ma
scherzoso, associato al buonumore delle bevute.
Arrivata nei porti europei grazie al commercio, ben presto dilagò dappertutto.
Italia compresa.

 

3) Parlare ad alta voce

Se è vero che in casa si crea un’atmosfera più intima e ci si può concedere di
chiacchierare e ridere ad alta voce, al ristorante dovete ricordarvi che non siete gli unici ospiti della serata e che, pertanto, le vostre chiacchiere eccessivamente
rumorose potrebbero disturbare gli altri.

 

4) Utilizzare il cellulare e tenerlo sul tavolo

Le regole delle buone maniere impongono tassativamente di non usare il
cellulare a tavola e di non tenerlo accanto al piatto. Pertanto, se dovete fare una
telefonata, vi allontanate scusandovi e cercate di trattenevi al telefono il meno
possibile.

 

5) Mangiare grissini in attesa delle portate

Mentre si attendono le portate, non si sgranocchiano pane o grissini,
atteggiamento che può far apparire come persone ingorde,  Il modo più educato
di  trascorrere il tempo, durante l’attesa, è intavolare una piacevole
conversazione.

 

6) Dire “buon appetito”

Chi non ha mai detto “buon appetito” prima di incominciare un pasto?
Ebbene, non si fa.
Il motivo? Non bisogna augurare (e augurarsi) di mangiare pietanze gustose
quando si è a tavola con qualcuno perché il principale piacere dovrebbe
essere la compagnia.

 

7) Chiedere il sale

Se la pratica di chiedere il sale a tavola è intuitivamente sconveniente
perché cela il non gradire la pietanza che si sta gustando, in realtà il motivo
per cui il galateo la proibisce è diverso. Si tratta infatti di una motivazione economica.

Un tempo il sale era il bene più prezioso che si possedeva; se un commensale chiedeva il sale e il padrone di
casa non ne aveva a disposizione, ciò comportava una brutta figura perché
denotava problemi economici.

 

8) Soffiare sui cibi

Anche se la zuppa è bollente, guai a soffiarci sopra per farla raffreddare!
Il galateo esige che le pietanze (che non andrebbero comunque mai servite
troppo calde) si raffreddino da sole, senza l’aiutino di chi le sta per gustare.
Soffiare sopra la minestra o sulla tazza di tè caldo è poco educato perché
innanzitutto espone chi vi circonda ai vostri germi e poi perché potrebbe
causare incidenti come schizzi ustionanti o macchie sulla tovaglia.
Aspettate dunque che la bagna cauda si raffreddi da sola, anche se così vi
toccherà mangiare non prima delle 14.

 

9) Usare lo stuzzicadenti

Se sul tavolo non ci sono stuzzicadenti, avete scelto il ristorante giusto.
Pertanto, non chiedeteli mai al cameriere, si tratta di un divieto assoluto che in nessun caso permette eccezioni.

 

10) Leccare il cucchiaino dopo aver mescolatolo zucchero nel caffè

Altra cosa imperdonabile: la leccatina al cucchiaino dopo avere dolcificato e
mescolato il caffè.
Il cucchiaino va fatto sgocciolare discretamente, appoggiandolo al bordo
della tazzina e poi posandolo delicatamente sul piattino.
Il tutto senza produrre il benché minimo rumore di urti di posateria e
vettovaglie (non si sa mai che qualcuno possa pensare che abbiate fatto “cin-
cin”).

 

BONUS – 11) Comprare fiori

Gli uomini non sono obbligati ad accettare fiori dai venditori, che girano tra i
tavoli, anzi il galateo impone che non dovrebbero mai farlo, in quanto è
inelegante acquistare un regalo, estraendo del denaro di fronte all’ospite. In quel
momento, sia la donna che l’uomo dovrebbero dire di no.

 

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