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Margarita, aneddoti e ricetta del cocktail messicano

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Il Margarita è un after dinner a base di tequila classificato tra i sour.  L’ingrediente portante — la tequila, appunto — è un’acquavite messicana ricavata dalla distillazione dell’agave; si beve pura, oppure insieme a un pizzico di sale e una fetta di limone — ecco perché il bicchiere a forma di sombrero, caratteristica inconfondibile del Margarita,  è orlato da una crosticina di sale e il succo di lime non può mancare. 
Il Margarita, noto refrigerio dei palati, si abbina deliziosamente a frittura di ogni genere, nonché a tutta la cucina messicana. In particolare a fajitas di carne, spiedini di gamberi alla paprika e tacos. 
 
Pare che il nome del Margarita derivi da Marjorie King, un’attrice americana dei primi anni del Novecento allergica a qualsiasi alcolico tranne che alla tequila. È facile intuire che il cocktail messicano per antonomasia sia stato ideato in onore della diva. 
 
Varianti alla frutta
Il Margarita sa combinarsi squisitamente anche con succhi di frutta. Ecco alcuni esempi:
  • Con succo di fragola e di limone
  • con succo di pesca e di limone
  • Con succo di banana
  • Con succo di mirtillo e di lime
Ingredienti
• 4.5 cl Tequila
• 1.5 cl Succo di lime fresco
• 2 cucchiaini di nettare di Agave
 
Preparazione
Si pone del ghiaccio in una coppa da Margarita, per raffreddarla. Si toglie il ghiaccio dalla coppetta e con una fetta di lime si bagna metà del bordo del bicchiere. Si immerge il bordo della coppetta nel sale, quindi si scuote per perdere il sale in eccesso. Si inseriscono tutti gli ingredienti in uno shaker e si scuote per alcuni secondi. Per finire, si versa il drink nella coppetta orlata di sale. 
 
Articolo di Davide Ramaioli
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